2012 / 2013


<< torna all'elenco

IW Venezia - ''I due fratelli Guardi. L’Arcangelo Raffaele di Giannantonio e la Venezia di Francesco'' Conferenza della Prof.ssa Ileana Chiappini di Sorio

All’Ateneo Veneto interessante conferenza della Prof.ssa Chiappini, illustre e nota storica dell’arte, sulle differenti personalità artistiche dei due fratelli Guardi. Giannantonio (1699–1760) è poco noto e nella sua epoca godette di scarsa considerazione, mentre Francesco (1712- 1793) fu un pittore vedutista di chiara fama. Dopo le prime comuni esperienze nell’ambito della bottega familiare, le carriere dei due fratelli presero diverse direzioni: Giannantonio continuò a dedicarsi alla pittura di figura, mentre Francesco si dedicò con successo e con geniale originalità al vedutismo, eclissando per lungo tempo la personalità del fratello, rivalutata solo in epoca recente. Molte delle opere di Giannantonio furono eseguite in collaborazione con i fratelli Francesco e Niccolò. Sono invece frutto del suo talento le rappresentazioni delle storie di Tobia nella Chiesa di San Raffaele Arcangelo a Venezia, opere di altissimo livello che consentono di annoverarlo tra i pittori più importanti del rococò veneziano. I dati sulle vicende personali ed artistiche di Giannantonio sono in realtà pochi e frammentari. Nel 1916, grazie alle accurate ricerche del Fogolari, l’opera dell’artista ebbe una vera e propria riscoperta che favorì successive indagini, accesi dibattiti ed approfondimenti che hanno portato ad una rivalutazione storico-artistica di G. Guardi, considerato ora figura di primo piano nel canone artistico settecentesco europeo. Le sue opere sono caratterizzate da virtuosismi, da pennellate sciolte, rapide e guizzanti: i colori vivaci e luminosi danno vita ad architetture di aerea levità, a figure ellenizzanti di grazia raffinata, labili ed evanescenti, inserite in paesaggi scenografici tipicamente rococò. Francesco Guardi è il cantore della città di Venezia. Al contrario del Canaletto, propone un’interpretazione paesaggistica soggettiva ed evocativa con un’esaltazione della forma e del colore. Nei suoi dipinti c’è l’immediatezza di una ripresa dal vero. Nelle vedute delle tradizionali feste dogali moltitudini di persone si riversano lungo i canali, nelle calli, nei campi e nelle piazze che subiscono una suggestiva trasfigurazione. Le figure rivelano un vivacissimo timbro cromatico e si riflettono sull’acqua della laguna con giochi di ombra e di luce. Ampia e complessa la produzione artistica di Francesco: dalle vedute, ai paesaggi, ai capricci, alle tele che immortalano con geniale originalità le feste e le cerimonie della Serenissima, fino alle splendide vedute di Venezia degli anni della maturità. Davvero interessante, coinvolgente ed inedita la comparazione tra le straordinarie personalità artistiche dei fratelli Guardi. Un pubblico numeroso ed attento ha mostrato il suo plauso a conclusione della conferenza. La Segretaria del Club Diana Zambardi ha ringraziato affettuosamente la Prof.ssa Chiappini, che ancora una volta ci ha onorato della sua presenza e che con la sua passione autentica per il patrimonio culturale ed artistico di Venezia ci ha fatto rivivere, con l’analisi delle splendide vedute del Guardi, l’antica storia della Serenissima.