2012 / 2013


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IW Merate - Vimercate Brianza PHF - Gita a Pavia ''Sulle orme dei Longobardi''

Pioveva letteralmente a catinelle quando un bel gruppo di noi innerine con l’aggiunta di parenti e amiche è partito in macchina la mattina presto da Vimercate e Merate alla volta di Pavia, sulle tracce dei Longobardi, per stare in tema con il motivo conduttore della nostra Cena Benefica che si svolgerà il 23 maggio prossimo. Durante il viaggio con nostra grande soddisfazione il tempo è migliorato ed è comparso il sole che non ci ha lasciate per il resto della giornata, una bellissima giornata sotto tutti i punti di vista: abbiamo scoperto una Pavia diversa, inedita e sconosciuta, almeno ad una gran parte di noi!. Già nel 1330 uno scrittore dell’epoca scriveva: ”Pavia è la città che i Longobardi, che distruggevano o saccheggiavano gli altri paesi d’Italia, risparmiarono per volere divino e, una volta abbracciata la fede di Cristo, eressero a capo del proprio regno (che durò più di duecento anni) e arricchirono con innumerevoli chiese dotandole con i corpi dei Santi.” E sono queste bellissime chiese, ma non solo, che la nostra bravissima guida Alessandra ci ha portato a visitare e ci ha illustrato con grande bravura e competenza. Ci siamo fatte una prima idea delle vestigia longobarde della città visitando la sezione a loro dedicata nei musei civici situati nel Castello Visconteo dove abbiamo ammirato i plutei finemente istoriati che erano messi, nell’antichità, a recinzione nella chiesa di Santa Maria Teodote. Visitiamo poi la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, che deve il suo nome alla primitiva chiesa paleocristiana che aveva un soffitto tutto decorato in oro, sulla quale fu edificata successivamente la basilica. Qui sono conservate le reliquie di Sant’Agostino, situate nella splendida arca del ‘300, riportate a Pavia dal re longobardo Liutprando, sepolto nella stessa chiesa. E’ mezzogiorno, e facciamo sosta al Nuovo Caffè per un pranzo veloce a base di un’abbondante primo piatto e macedonia di frutta che ci lascia abbastanza leggere ed energiche per le visite previste nel pomeriggio nei molti altri punti longobardi, e non, della città. La cripta di Sant’Eusebio è l’unica vestigia rimasta di una basilica risalente ai primi anni del seicento, adibita nei secoli successivi a varie destinazioni, dall’originale cattedrale ariana, alla Parrocchia cattolica di Sant’Eusebio Maggiore, poi sconsacrata in epoca napoleonica e passata a Ospedale, infine abbattuta per l’erezione del palazzo delle poste di epoca fascista. Nella cripta sono conservati i capitelli originali lavorati ad incavo con forme e soluzioni tipiche dell’era longobarda. Siamo nel centro della città, nella zona dell’Università che è una delle più antiche d’Europa e dove si vedono ancora alcune delle torri che a centinaia adornavano il paesaggio cittadino nel medioevo. Da Piazza della Vittoria, dove si estende un grande mercato sotterraneo, arriviamo all’ex Monastero di San Felice, ora adibito ad aule di studio universitarie, e visitiamo la straordinaria cripta dove sono conservate arche marmoree decorate da alveoli di forma geometrica presumibilmente riempite nell’antichità da paste vitree colorate ad imitazione dei manufatti di oreficeria che, come ci spiega la nostra guida, erano la forma di produzione artistica delle popolazioni barbariche che in origine erano nomadi. Passiamo davanti al Duomo e alle rovine della imponente torre civica crollata nel 1989 e prima di entrare a vederlo andiamo a visitare il Seminario Vescovile che si trova nel sito dell’antico monastero di Santa Maria Teodote. Qui ammiriamo tre croci poste in alto sulla parete a prospetto del chiostro, parete che era parte del perimetro murario della chiesetta altomedioevale, tuttora nascosta sotto la pavimentazione di un piccolo cortile a lato, di forma trapezoidale. Il Duomo è stato da poco riaperto dopo una ristrutturazione durata 20 anni ed è ancora spoglio delle sue originali vestigia sparse in varie chiese di Pavia. E’ una costruzione monumentale che sembra “nuova” a causa dei lavori di restauro e di pulizia. Sorge sulle spoglie di un antico tempio e la sua costruzione iniziata nel 1488 finì ben 400 anni dopo! La sua enorme ed imponente cupola è alta ben 97 metri! Da ultimo visitiamo uno dei gioielli più preziosi di Pavia, la Basilica di San Michele Maggiore, edificata nella prima metà del XII secolo sui resti di una precedente basilica che era stata cappella palatina dei sovrani longobardi e chiesa delle incoronazioni dei re Italici. La facciata è costituita da una pietra arenaria che a seconda delle varie ore del giorno cambia miracolosamente di colore. L’interno è suddiviso in tre navate con una pianta a croce latina. I capitelli dei poderosi pilastri della chiesa sono diversi uno dall’altro e recano storie tratte dalle sacre scritture. Nel mezzo del pavimento della navata centrale si ammira una lapide ottocentesca con un’immagine stilizzata della corona ferrea di Teodolinda e un’iscrizione latina a ricordo del rito delle incoronazioni dei re longobardi. Qui è anche esposta un’opera di altissima oreficeria, realizzata in lamina d’argento sbalzata con parti dorate, che risale alla fine del decimo secolo: è il Crocifisso di Teodate che, narra la leggenda, fu ritrovato nel pozzo del monastero di Santa Maria di Teodate e posto in San Michele nel 1799. Prima di tornare a casa facciamo una sosta da Vigoni dove alcune di noi fanno incetta della famosa torta paradiso prodotta dalla pasticceria dalla fine dell’ ’800.