2012 / 2013


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IW Padova - Sibilla De Cetto - Visita alla Sala della Carità

La Scuola della Carità fu una importantissima ed antica confraternita patavina che aveva la funzione primaria di amministrare i beni, spesso lasciti, destinati al sostegno ed alla cura di poveri ed infermi. Si trovava nei pressi dell’Ospedale di San Francesco Grande e del Convento dell’Osservanza, i cui lavori erano stati finanziati da Baldo Bonafari e Sibilla de Cetto, ricchissimi coniugi, ivi residenti. Alla morte dei due, le case di loro proprietà divennero parte integrante della Scuola, successivamente ampliata per accresciute esigenze. Oggi questa splendida sala è stata meta della nostra mattinata, con una guida di eccezione: l’architetto Antonio Tombola che, dal 1998, ne ha seguito i lavori di ripristino e che ce ne parla con passione e competenza dal punto di vista storico, architettonico ed artistico facendoci anche dono di una interessante pubblicazione relativa al restauro conservativo e funzionale dell’ edificio, testimonianza di grandi valori di solidarietà, carità ed aiuto al prossimo più debole. Per noi “Sibille”, che abbiamo preso a prestito il nome da una grande e generosa donna dei tempi andati, è particolarmente interessante conoscere le sorti dell’ edificio che ha conosciuto momenti di splendori e di rovina, alterne vicende che attualmente, dopo lunghissimi restauri, si è di nuovo donato alla città nel suo fascino e nella bellezza della sua veste pittorica. Il salone, dal soffitto ligneo che reca ancora parti originarie salvate da un incendio rovinoso, è decorato con il ciclo della Vergine dipinto da Dario Varotari nel 1579 e presenta 12 riquadri riproducenti episodi della storia di Maria. Un tredicesimo dipinto, molto grande, contiene i ritratti dei due benefattori: Baldo Bonafari e Sibilla de Cetto. Il nostro guidoncino si ispira proprio a questo dipinto. E’ stata una bella ed interessante esperienza visitare questo antico monumento, non molto conosciuto dai più e parte di un complesso prezioso che si articola nella via San Francesco, dove si stanno ancora completando delicati e impegnativi restauri per ridare lustro e dignità all’ ospedale, voluto in tempi tanto lontani dalla generosa lungimiranza di suoi illustri cittadini.