Storia


Il 5 gennaio 1988 alla presenza della Delegata Distrettuale per l'espansione, Milena Paparopoli, è stato costituito a Ragusa il Club formato da 42 socie fondatrici.
La finalità statutaria che promuove la vera amicizia è stata raggiunta negli anni attraverso la partecipazione sempre numerosa e significativa delle Socie alle attività promosse dalle varie presidenti con lo scopo di servire le persone in difficoltà, il mondo dell'infanzia, sostenere i giovani talenti e promuovere l'arte e la cultura. Il Club ha implementato le sue iniziative a favore della crescita culturale ed umana delle giovani generazioni. Ha promosso l'inserimento di nuove e giovani socie al fine di ampliare la presenza dell' Inner e dei suoi valori nella società iblea, curando, altresì, le relazioni distrettuali e ricercando una autentica amicizia con altri Club. Nel gennaio 2023 il club ha festeggiato il suo trenticiquensimo anno di attività.
Hanno presieduto il Club:
1988-89 Giusi Gaetani
1989-90 Giusi Gaetani
1990-91 Anna Curto
1991-92 Giovanna Di Pietro
1992-93 Anna Garofalo
1993-94 Salvatrice Leggio
1994-95 Lina Borrometi
1995-96 Luciana Di Grandi
1996-97 Lina Ventura
1997-98 Linda Aury D'Avola
1998-99 Rosalba Vindigni
1999-00 Adriana Cosentini
2000-01 Linda Aury D'Avola
2001-02 Anna Di Pasquale
2002-03 Marisa Moltisanti
2003-04 Adriana Cosentini
2004-05 Anna Curto
2005-06 Lina Borrometi
2006-07 Lina Borrometi
2007-08 Anna Zuccaro
2008-09 Francesca Santaera
2009-2010 Lucia Di Paola
2010-2011 Lucia Di Paola
2011-2012 Adriana Antoci
2012-2013 Rosanna Favaccio Fiorito
2013-2014 Caterina Fontanella Abela
2014-2015 Caterina Fontanella Abela
2015-2016Caterina Fontanella Abela
2016-2017 Anita Monaco Portelli
2017-2018 Anita Monaco Portelli
2018 - 2019 Maria Beatrice Boncoraglio Antoci
2019-2020 Concetta Scollo Rizza
2020-2021 Pina Occhipinti Angelico
2021-2022 Claudia Guccione Aprile
2022-2023 Pina Occhipinti Angelico
2023-2024 Daniela Di Natale Curreri

La provincia di Ragusa occupa il lembo sud est della Sicilia, si affaccia sul mar Mediterraneo. A guardarla su una cartina geografica è facile notare come gran parte del territorio si trova più a sud di Tunisi. L’attuale geografia dell’area iblea risale al Medioevo ma sarà il terribile terremoto del 1693 a fissare l’assetto urbanistico delle città ragusane. Il sisma, considerato il più forte mai registrato in Italia, distrusse molte città del sud est siciliano, tra queste Ragusa, Modica, Scicli e Ispica. La popolazione fu più che dimezzata, ma nonostante il doloroso disastro dalle macerie rinacquero incantevoli città che rappresentano il culmine e l’ultima fioritura del barocco europeo. Alcune città furono ricostruite sulle macerie, altre trovarono una nuova collocazione lontano dal loro nucleo originario. In tutte fiorì il meraviglioso tardo barocco che oggi caratterizza tutto il Val di Noto. Nel 2002 l’Unesco ha riconosciuto il valore artistico, architettonico e identitario di questa incredibile ricostruzione tanto da inserire otto città del Val di Noto tra i patrimoni dell’umanità, tra queste Ragusa, Modica e Scicli. Passeggiare per i centri urbani sarà una costante sorpresa: splendide chiese svettano in ampie piazze e in vicoli nascosti, maestosi palazzi barocchi si affacciano sulle strade con i loro fantastici mascheroni, disordinati quartieri scolpiti nella pietra ci riportano in atmosfere sognanti e senza tempo.
La prima documentazione esistente su Modica si deve a Cicerone. Nella descrizione del celebre processo, in difesa dei Siciliani, contro Verre, il cattivissimo governatore passato alla storia per le sue malversazioni, accenna a Mothyce, nell’anno 73 a.C., come uno di quei 34 comuni della Sicilia cui era imposto ogni anno l’obbligo di fornire a Roma la decima parte dei prodotti agricoli e che contava, all’epoca, 187 aratores.
La leggenda vuole che Modica debba le sue origini nientemeno che al dio Ercole, il quale fondò tre città in terra siciliana chiamandole Motia, in onore della bella donna greca che lo aveva aiutato a ritrovare i buoi che gli avevano sottratto. Ma questa non è che una delle tante denominazioni che Modica ebbe nel corso dei secoli: tra le altre, il fenicio Mùtika (albergo, dimora: probabile analogia con la fenicia Utica, città dove si diede la morte Catone Uticense), il siculo Mùrika (roccia nuda, non coltivabile),, il romano Mothyca. Le prime notizie di insediamenti siculi in quest’area risalgono all'ottavo secolo A.C., all'epoca delle colonie greche in Sicilia. Dopo l’occupazione da parte dei romani, Modica passò in mano ai saraceni, che ne fecero un importante centro agricolo e commerciale con il nome di Mohac. Nell’undicesimo secolo la città, così come tutta la Sicilia, venne riconquistata dai Normanni. Il loro capo, Ruggero di Hautetville, introdusse il culto di San Giorgio, di cui era fedele devoto. E sempre al dominio Normanno si deve il titolo di Contea, in quanto Gualtieri, capitano al servizio di Ruggero, fu designato Conte di Modica. Seguì la dominazione angioina, il cui potere tirannico ebbe termine con i Vespri Siciliani e la conseguente cacciata degli odiati francesi da tutta la Sicilia. Successivamente, la città conobbe un periodo di grande prestigio sotto gli Aragona di Spagna (XIII - XVII sec.).
Grazie ai Conti Mosca e soprattutto ai Chiaramonte e ai Cabrera, Modica acquisì un ruolo di importantissimo potere locale, tipico del feudalesimo, che, per autorità, ricchezza e sfarzo fece spesso concorrenza alla Regia Corte. Nel 1693 un terribile evento sismico distrusse tutta l’area della Contea, ma la ricostruzione della città fu rapida e alla fine Modica si trovò ad essere ancora più bella e importante.
La lunga permanenza degli spagnoli ha lasciato dei forti segni nel dialetto, nella tradizione gastronomica, nei monumenti, nell'architettura della città e nell'arte barocca. Fino agli anni trenta del XX secolo Modica è stata la quarta città della Sicilia per numero di abitanti e importanza politica, economica e culturale, anche grazie alla presenza di enti d'istruzione ecclesiastici e laici che l'hanno resa un notevole centro di studi. La città attualmente si estende per 290,77 km² ed ha una popolazione di 55.341 abitanti.