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Cacciatori di notizie: giornalisti dalla cronaca alle fake news

Martedì 16 Gennaio si è tenuta, presso l’Hotel Minerva, un’interessantissima conferenza che ha visto come relatore il Professore Paolo Castiglia, giornalista con un curriculum vitae ricco di esperienze professionali di rilievo nonché coniuge della nostra cara socia, Immediate Past Presidente, Maria Cristina Coscia Castiglia. Il Professore, socio del Rotary Arezzo, su richiesta del nostro Club in Interclub con Rotary Arezzo e Inner Wheel Toscana Europea, ha trattato un argomento delicato, quello delle fake news illustrando le modalità grazie alle quali poter riconoscere le tanto temute bufale. E’ un vecchio tema quello delle notizie fasulle, delle notizie fuorvianti, informazioni ingannevoli o distorte, capaci di creare disinformazione, a volte usate con finalità di marketing, a volte, anche con finalità politiche, per creare scandali, proprio grazie ai mezzi di informazione. Notizie del genere sono sempre girate ma oggi, a differenza di prima, sono più pressanti, più pericolose perché con l’avvento di internet, pubblicate anche da estranei al reale mondo dell’informazione, viaggiano sul web, sui social e diventano, con un susseguirsi di clik, virali, difficili da bloccare una volta entrate in rete. E’ necessario pertanto individuarle e questo è possibile grazie ad un’attenta analisi e attraverso l’aiuto di espedienti. Il Professore ha spiegato, con semplici esempi, come la questione sia legata non solo al buon senso, non bisogna cioè cadere nel titolo fatto bene, ma soprattutto ad un’attenta verifica delle notizie che leggiamo, verifica che una volta veniva fatta dal giornalista, redattore dell’articolo, attraverso le sue fonti mentre oggi è lo stesso lettore che deve verificare la veridicità delle notizie e può farlo attraverso le testate giornalistiche vere e proprie o attraverso fonti ufficiali di notizie. In questo contesto, il giornalista è passato da essere cacciatore di notizie a certificatore di notizie, ha assunto un nuovo ruolo a difesa del lettore. Inso