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Le Disposizioni Anticipate di Trattamento ( DAT )

Ci introduce a questo delicato e complesso tema delle Disposizioni Anticipate di trattamento la nostra socia Maria Gloria de Bernardo, che fa parte del comitato etico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Di fronte a questi temi, come quello del fine vita, bisogna avvicinarsi “in punta di piedi”. La nostra Bioetica ci dice che non ci sono risposte universali che valgano per tutti sempre, ma che ogni volta, faticosamente, caso per caso, dobbiamo cercare di bilanciare i principi fondamentali: Principio di Autonomia, Principio di Beneficenza e Non Maleficenza, Principio di Giustizia e Principio dell’Integrità Morale della Professione. La legge 219, entrata in vigore nel Gennaio 2018, rappresenta uno strumento per aiutare medici e personale sanitario nella relazione di cura con i propri pazienti. Infatti, non a caso, la legge è denominata “Del Consenso Informato” perché mette al centro quello che dovrebbe essere il rapporto corretto, adeguato ed etico fra i curanti e i loro assistiti, dove si incontrano l'autonomia decisionale del paziente e la competenza, l'autonomia professionale e la responsabilità del medico .Ogni malato ha il diritto di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informato in modo completo, aggiornato e comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefici e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari, in pratica si costituisce un Piano di Cure Condiviso, dove la storia del paziente diventa elemento fondamentale ed indispensabile al fine delle scelte terapeutiche. Nell’articolo 6 della legge sta scritto che il medico “è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di ciò ,è esente da responsabilità civile o penale”. Ecco dunque che la legge viene in soccorso al medico e gli consente di esaudire la volontà del paziente senza incorrere in qualche sanzione.