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PARTECIPAZIONE ALL'INCONTRO PROMOSSO DAL DISTRETTO 206 - Relatrice Dott.ssa BARBARA D'ATTOMA

Appassionata, coinvolgente, riflessiva, eloquente, capace di indurre l’attenzione sul dettaglio. Quel dettaglio che capovolge il senso dell’opera, di qualsiasi epoca artistica essa sia e che pone l’accento sulla strumentalizzazione della donna, nel corpo e nello spirito. Che la umilia e la relega fin nelle prime opere d’arte quattrocentesche ad essere inferiore e quindi calpestabile, derisibile, oltraggiabile. E persino ora, l’urlo di ribellione a questa costrizione arriva da artiste contemporanee. Sintomo questo che malgrado il passare dei secoli, interpretate o meno da grandi maestri, da Tiziano, Artemisia Gentileschi, Rubens, Hayez, Degas a Magritte le donne rimangono l’oggetto da violare, denudare, sottomettere. Certo molti capolavori possono essere letti anche come atto di denuncia verso una condizione (quella della violenza perpetrata) divenuta ormai intollerabile. E lo si vede bene nelle fotografie di Nain Goldin, in Frida Khalo, in Marina Abramovic e Gina Pane, tutte artiste rappresentanti varie espressioni artistiche ma dal comune sentire nell’interpretare la violenza sulle donne e per queste due ultime "performer" della Body Art ferire il proprio corpo per ribellarsi ai canoni della bellezza femminile stereotipata. Così si è celebrata nell’ambito del “Per non perderci di vista” promosso dal nostro Distretto, la Giornata Internazionale dedicata, dopo un’Assemblea generale dell’ONU, con la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre del 1999, all’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. A condurre sapientemente la nostra Governatrice Cristina Groppali e la sua ormai collaudatissima Equipe. Hanno partecipato la Presidente Nazionale Angela Farina, la Vice Presidente del Consiglio Nazionale Ettorina Grignani Ottaviani, la Board Director Gemma Pirondini oltre ad altre Autorità ed Amiche di altri Distretti e Paesi Europei per un totale di 126 partecipanti.