Eventi


<< torna all'elenco

Visita al Duomo di Milano e all'area archeologica sottostante

Prima dell'edificazione del Duomo attuale l’aspetto della piazza era completamente diverso. In epoca Medioevale esistevano due cattedrali: Santa Maria Maggiore che è stata inglobata nell’attuale cattedrale e una molto più grande, maestosa: S.Tecla basilica paleocristiana a cinque navate che occupava interamente la piazza attuale, demolita nel 1461 per permettere la costruzione del Duomo. Tra le due cattedrali un battistero: San Giovanni alle fonti, dove S. Ambrogio ha battezzato S. Agostino, smantellato anch’esso per lasciare spazio alla Cattedrale nascente. E da qui è partita la nostra visita. Sotto al sagrato, gli scavi iniziati per la costruzione della metropolitana, hanno portato alla luce la vasca ottagonale del Battistero, circondata ancora da residui del pavimento marmoreo e vicino i resti dell’abside di Santa Tecla. Risaliti poi nel Duomo è stato interessante scoprire il ruolo della meridiana ancora visibile: una striscia di ottone incassata nel pavimento, che attraversa per tutta la larghezza la cattedrale, da Sud a Nord, vicino all’ingresso, risalendo poi per tre metri lungo la parete. Alzando lo sguardo nella navata centrale, e guardando sul fondo nel presbiterio, oltre l’altare sulla sommità della volta dell’abside, si può vedere al centro di un rosone dorato, il tabernacolo dove è conservato il Santo Chiodo, una reliquia molto venerata. Si tratta di uno dei chiodi della Croce del Redentore e in seguito donato dall'imperatore Teodosio a Sant'Ambrogio. Custodito in Santa Tecla è stato portato in Duomo dopo la sua distruzione. È stato l’arcivescovo Borromeo a portarlo in processione durante la peste del 1576. E da allora è oggetto di una pia devozione. Una volta all’anno il Santo Chiodo viene prelevato dal suo alto tabernacolo, con la cerimonia della ‘Nivola’ per essere esposto per tre giorni alla devozione popolare all’interno del Duomo . La luce particolarmente brillante della giornata ci ha permesso di apprezzare anche la meraviglia delle vetrate.