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Visita all'Archivio di Stato e presentazione del Service culturale

L’austero Palazzo del Senato, sede dell’Archivio di Stato, ha aperto il suo elegante cancello di ferro battuto per permetterci di entrare e scoprire tesori della nostra storia inimmaginabili. Ad attenderci il dott. Fulvio Beschi, un funzionario molto gentile e competente che ci ha guidato nella zona che conserva i manoscritti più antichi e preziosi, il settore Diplomatico. Qui sono custoditi documenti che vanno dall’ VIII secolo al XV secolo. In particolare è presente il documento più antico tra tutti i documenti conservati negli archivi di Stato italiani: un manoscritto del 721 longobardo, epoca del re Liutprando. Ambienti silenziosi, asettici, intere pareti di scaffalature e contenitori in rigoroso ordine hanno disvelato ai nostri occhi emozioni antiche fatte di scritture raffinate, ricercate e da miniature preziose. Davanti a noi sono sfilati oltre al preziosissimo documento longobardo, dispacci di duchi, re, imperatori e lettere personali. Come non emozionarsi davanti alla pergamena del nostro simbolo: una lettera di Francesco Sforza ai monaci della Certosa di Pavia. Il capolettera in cui la F di Francesco è trasfigurata in un Drago, ha colori ancora vividi, oro sfavillante, nonostante tutti i secoli che ha attraversato. Emozionante l’incontro con Matilde di Canossa attraverso una pergamena del 1109 con il suo monogramma. Grande donna, grande politica. E poi dispacci di Imperatori come Corrado II il Salico, corredato da grandissimo sigillo in cera perfettamente conservato, Federico Barbarossa, Federico II di Svevia con il loro monogramma personale apposto come firma, Carlo V con Sigillo in oro massiccio. Vecchie immagini ormai sbiadite nel nostro immaginario hanno preso vita e colore rivelandoci un mondo fatto di relazioni, di colte visioni della realtà, di grande umanità e anche di emozioni. La visita si è conclusa con la presentazione del service culturale : il restauro di un documento con la firma autografa di Carlo Borromeo.